Perché scrivere non è un hobby, ma un’emozione. Anche quando è puro lavoro
“SCRIVERE PER SEDURRE – Corso di Copywriting e Tecniche di scrittura” compie dieci anni e si prepara a inaugurare la sua undicesima edizione fra poche settimane, con la formula intensiva in programma da sabato 16 febbraio al GrandOffice.net di Torino.
La scelta della formula intensiva – concedeteci un pizzico di amarcord – nasce dal desiderio di celebrare questo compleanno tornando alle origini in un anno decisivo per la crescita della sezione Formazione di ProgrEdit, con un’offerta di corsi sempre più ampia e specialistica. SCRIVERE PER SEDURRE, un tempo, non si chiamava così. Anzi, non aveva un nome proprio, perché originariamente l’avevamo progettato per costituire il modulo intensivo di copywriting di un Master in comunicazione proposto da un’importante scuola di management milanese. Poi, da quel Master, uscì ed evolvette in SCRIVERE PER SEDURRE, facendo tesoro di quella preziosa esperienza formativa e aprendosi al pubblico: non soltanto, come in origine, agli studenti, ai professionisti, alle imprese, ma anche a tutti coloro che desideravano e desiderano scrivere facendo sentire “l’odore” delle parole.
Sono passati soltanto dieci anni, ma in questo settore valgono un’era geologica. In quel periodo SCRIVERE PER SEDURRE, nel suo piccolo (molto piccolo) andò a colmare un vuoto formativo a Torino e in Piemonte, perché non esistevano corsi di questo genere. C’erano (pochi) corsi di scrittura creativa e narrattiva, non meglio precisati corsi che promettevano di formare scrittori, ma corsi veri e propri di copywriting come SCRIVERE PER SEDURRE no, a parte eventuali moduli formativi inseriti in percorsi di più ampio respiro in scuole strutturate su modelli parauniversitari.
Oggi non è più così. Dopo SCRIVERE PER SEDURRE, anche a Torino incominciarono a diffondersi corsi di vario genere nell’ambito del copywriting. Intendiamoci: fu fisiologico, non significa che qualcuno abbia copiato da noi (almeno, non tutti). Semplicemente, i tempi erano maturi per nuove proposte formative, i social si svilupparono rapidamente svolgendo una straordinaria funzione divulgativa e anche la materia del copywriting entrò (almeno parzialmente) nell’immaginario collettivo. E nacquero corsi di ogni genere. Nuovi concorrenti? No, nuovi stimoli. Perché nessuno è mai depositario di un sapere unico, soprattutto in un settore come il nostro, dove se smetti di crescere, studiare, indagare, sperimentare, puoi anche chiudere bottega. L’unica cosa certa è che SCRIVERE PER SEDURRE è rimasto sempre se stesso, ovviamente rinnovandosi, aggiornandosi e talvolta “rivoluzionandosi” anno dopo anno, ma senza mai perdere il proprio spirito originario. Qui si lavora, si studia, si crea. Non vi offriremo un calice di vino, mentre un pianista in sottofondo rende l’atmosfera gradevole e qualche sedicente guru della pubblicità dispensa il suo sapere. No, qui vi faremo il pelo e il contropelo. Qui sarete fra gli artigiani delle parole (roba che Poltrone e Sofà ci fa un baffo). E l’atmosfera gradevole, di solito, è data dagli strafalcioni che tutti – gli allievi ma talvolta anche noi! – prima o poi tirano fuori nel tentativo di creare una campagna originale. E poi che dire? Ah, già: l’odore delle parole. Beh, di questo leggerete un’altra volta.
Intanto, buon compleanno SCRIVERE PER SEDURRE!
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